Michela durante il periodo di gravidanza e di allattamento ha continuato con la sua alimentazione prevalentemente vegetariana, senza carne e latticini, ma ricca di: tutti i tipi di frutta e verdura cruda, semi crudi (sesamo, girasole), frutta secca (datteri, uva passa, fichi secchi, albicocche secche), noci (noci, mandorle, nocciole, pistacchi non tostati-non salati), verdura cotta ( zucche, patate, biete, finocchi), un po’ di legumi, in particolare lenticchie, cereali integrali quali riso, miglio, grano saraceno, farro. Qualche uovo a settimana.
Ogni donna se opportunamente informata, sostenuta e incoraggiata può allattare i propri bimbi.
Alfred è stato allattato al seno da mamy Michela, come alimento esclusivo per i primi sei mesi. L’unica eccezione fu quando la sera del suo terzo giorno di vita piangeva forte e pareva non avere nessuna intenzione di dormire (fu la volta che ci immaginammo la difficile situazione di quei genitori di bimbi insonni anche per lunghi periodi). Non vi era ancora la montata lattea (avvenuta in quinta giornata) e ci pareva proprio che in quel momento Alfred non volesse accontentarsi del colostro. Decidemmo allora di tagliare in due un’arancia dolce e matura, di spremerne metà e di offrirne il succo con il biberon al bimbo, che dimostrò di gradire tantissimo tale pensiero: smise subito di piangere, divorando quel nettare, per poi appisolarsi dormendo profondamente tutta la notte.
Allattamento
Frequenza delle poppate, richieste da Alfred: 5 al giorno (a volte solo 4 ). Distribuite in questo modo: la 1^ cadeva tra le 6:00 e le 8:00; la 2^ tra le 9:00 e le 11:00; la 3^ tra le 12:00 e le 14:00; la 4^ tra le 15:00 e le 17:00; e la 5^ tra le 19:00 e le 21:00.
Alfred manteneva dalle 3 alle 4 ore tra una poppata e l’altra. Tale spazio di tempo permetteva al cibo di essere digerito, prima che altro latte raggiungesse il tratto digestivo. Questo preveniva in sostanza piccole indigestioni, che, se ripetute, alla fine avrebbero creato una infiammazione e uno stato cronico di putrefazione gastrointestinale, quindi “tossiemia”, da cui avrebbero avuto origine non solo i rigurgiti e le coliche, ma tutti i più comuni disturbi dell’infanzia (tanto frequenti da essere ritenuti ineluttabili e normali!). In base ai nostri studi sull’igienismo ci siamo convinti dell’inopportunità e dannosità sia per il bimbo che per la madre dei pasti troppo frequenti e dell’allattamento notturno. Abbiamo quindi favorito quelle condizioni psicologiche e ambientali che hanno permesso ad Alfred di dormire tutta la notte per tutti i primi 6 mesi.
Al sesto mese Michela decideva che era arrivato i momento di iniziare il divezzamento (ad Alfred erano cresciuti i due incisivi superiori ed inferiori e manifestava vistosamente il suo interesse per la frutta), sicché si decise di sospendere la poppata delle 10:00 e sostituirla con del succo d’arancia. A questo punto il bimbo iniziò a chiedere una poppata notturna.
E’ importante non aggiungere mai zucchero o altro dolcificante alla frutta, ed è bene consumare i succhi subito dopo averli preparati, perché l’aria e la luce ne danneggiano velocemente i preziosi nutrienti. Evitate la frutta acerba, ma preferite quella ben matura e possibilmente coltivata in modo naturale. Offrite la frutta da sola e lontana dai pasti di latte. Siamo contrari alle poppate ad orario stabilite dai genitori: il bimbo non deve mangiare se non ha fame, ed è importante comprendere che il pianto è il modo in cui i neonati possono esprimere diversi tipi di stati e bisogni. Siamo convinti che spesso il pianto viene scambiato per bisogno di cibo, anche quando è dovuto ad altre cause e ciò porta ad una ipernutrizione da cui prima o poi l’organismo si dovrà difendere con vari sintomi.
Un mese più tardi decidemmo di sospendere la poppata delle 16:00 per introdurre un pasto di succo d’uva, naturalmente sempre fresco, fatto in casa e crudo. Arancia al mattino e succo d’uva al pomeriggio fino all’ottavo mese. Fino al primo anno abbiamo continuato in questo modo: 4 pasti di latte al seno e due di frutta. Mattino latte al seno, mezza mattina succo d’arancia, per pranzo latte al seno, metà pomeriggio frutta dolce, la sera di nuovo latte al seno, ed infine una poppata notturna. Ogni nuovo alimento introdotto, viene dato inizialmente in quantità ridotta e poi crescente.
La frutta utilizzata fino al primo anno consisteva in agrumi, in particolare arance al mattino, mentre al pomeriggio davamo uva, prima in succo e poi a pezzettini, o mele grattugiate o frullate, o cachi, in genere come monopiatto. Il latte è un alimento specie specifico, per cui non vi è nulla di più adatto e prezioso al bambino del latte umano. Il contenuto proteico di quest’ultimo si aggira attorno all’ 1%, mentre il suo contenuto di zucchero è piuttosto elevato; tra i latti dei mammiferi risulta essere il più povero di proteine, il più ricco di carboidrati, ed il più dolce.
Anche per questi motivi la frutta in particolare quella ricca d’acqua, quindi poco concentrata, è risultata il cibo migliore per iniziare lo svezzamento. Nei primi mesi della vita, l’animale uomo costruisce muscoli, ossa, cartilagini, etc. ad un tasso di crescita così rapido, che non lo eguaglierà in nessun altro periodo della vita. Raddoppia il suo peso della nascita mediamente in 5 – 6 mesi. E realizza ciò con il latte materno, un alimento che contiene l’1% - l’1,5% di proteine! La frutta oltre a contenere preziose vitamine e minerali è l’alimento che la natura offre con il contenuto proteico più vicino al latte umano e quindi il più profittevole per il bambino, da alternare al latte materno almeno fin quando non ci si avvicina al completamento della dentizione. Altro argomento a favore della frutta consiste nel fatto che non contiene amidi. Noi igienisti, consigliamo di ritardare l’introduzione degli amidi (in particolare dei cereali) e di moderarsi con essi, in quanto principalmente nel bimbo piccolo non c’è sufficiente produzione di amilasi, l’enzima necessario per scindere gli amidi, e non ci sono ancora neppure abbastanza denti per masticare ed insalivare bene i grani, mentre con i primi incisivi i bambini possono masticare la frutta tenera senza problemi. Consideriamo i cereali non adatti allo svezzamento dei bambini.
Attorno al 12° mese si è sospesa la poppata della sera e abbiamo iniziato ad introdurre banane schiacciate (così l’amido si trasforma in zucchero rendendo questo frutto più digeribile), latte di mandorla fatto in casa e un po’ di frutta secca (datteri, fichi secchi, uva passa) frullate assieme alle mandorle o alle mele.
Fino al secondo anno la cena di Alfred era costituita prevalentemente da latte di mandorle, integrato da una banana e 3 datteri, che il bimbo consumava con il biberon.
Fare in casa e in pochi minuti il latte di mandorle è semplice.
Fino a 15 mesi abbiamo continuato nel modo descritto utilizzando esclusivamente alimenti crudi, poi è stato introdotto gradualmente un pasto di cibo cotto al giorno (all’inizio non tutti i giorni), alternandolo con la poppata di mezzogiorno. Il pasto di cibo cotto consisteva in verdure cotte (patate, zucca comune, fagiolini). Niente cereali fino ai 2 anni di età . Quindi, fino ai 21 mesi circa lo schema era: una poppata di giorno (mattino o mezzogiorno) a seconda dei turni di lavoro. Frutta a metà mattina, pasto di cotto eventualmente a mezzogiorno preceduto da verdura cruda. Pomeriggio frutta. La sera, latte di mandorle. Di notte, una poppata al seno. Dai 21 ai 23 mesi il bimbo prendeva una poppata di latte materno al mattino, oppure di notte.
1 o 2 pasti di frutta acida nella mattinata. A mezzogiorno un pasto di cibo cotto preceduto da verdura cruda (cetriolo o carota o finocchio). Merenda nel pomeriggio con frutta dolce intera o frullata. Cena con latte di mandorle. Dai 23 ai 24 mesi l’allattamento consisteva in una poppata un giorno sì e due no. Alfred non richiedeva più la poppata notturna.
Dai 2 anni, l’allattamento al seno è stato interrotto e sono stati introdotti i cereali senza glutine a pranzo (miglio, riso, grano saraceno, mais) preceduti da un po’ di verdura cruda (cetrioli, carote, finocchi, pomodori, insalata, zucchine). Talvolta, si trattava anche solo di un pezzettino di cibo crudo, ma è bene iniziare sempre i pasti con delle crudità prima di servirsi di cibo cotto, in quanto, ciò aiuta a contrastare la leucocitosi digestiva che produciamo quando assumiamo alimenti sottoposti a cottura, ma ciò aiuta anche a mantenere una buona quota di alimenti crudi, giornalieri, che sono quelli più importanti nell’alimentazione umana.
La mattina: frutta acida o semi acida. Al pomeriggio frutta e la sera verdure cotte. Qualche volta legumi, in particolare lenticchie, ma più spesso patate anche perché Alfred le adora. E’ stato introdotto l’avogado e un uovo alla settimana, in particolare il tuorlo, qualche volta crudo e a volte cotto. Usiamo solamente uova da coltivazione biologica e, quando è possibile, da piccolo pollaio, meglio se non gallate.
Alfred è vegetariano dalla nascita, totalmente vegano fino ai 2 anni e poi ovovegetaliano in seguito.
Gli alimenti di origine animale non sono adatti all’alimentazione umana perché l’uomo è vegetariano (frugivoro e raccoglitore) per costituzione naturale anatomofisiologica.
I dati riguardanti i gravi danni alla salute umana causati dall’uso di carni e latticini tracimano dalla letteratura scientifica. Bisogna anche ricordare che il carnivorismo, oltre ad essere causa di grandi dolori per l’uomo e sfruttamento indegno degli animali, è anche all’origine di gravi sconvolgimenti ambientali, considerato che per produrre proteine animali sono necessarie da 6 a 10 vote le risorse necessarie per produrre la stessa quantità di alimenti di origine vegetale.