Certo, anzi, sono gli allevamenti più diffusi. Gli unici non-estensivi sono le mandrie di pecore o capre dei terreni marginali montani o del sud italia...oppure i bovini allevati sui pascoli montani o la cinta sensese, allevata allo stato brado in Maremma.
Com'è l'allevamento in Italia? Ti posso parlare in prima persona, perchè oltre a frequentare un istituto tecnico agrario, nell'azienda di famiglia, ho un allevamento di polli da carne.
Essendo ibridi sono più delicati dei polli "rustici", vanno trattati con cura. Gli allevamenti hanno linee di distibuzione del mangime e dell'acqua, automatiche. Il suolo è di cemento, ma coperto di segatura, che diverrà pollina (segatura + diezioni). Poi ci sono impianti di climatizzazione: riscaldamento invernale e refrigerazione estiva, con varie tecniche.
Importante è la salute del pollo: evitare l'ingresso di animali estranei, magari pure portatori di malattie...oltre a mantenere un certo igiene: la pollina viene mescolata con dei motocoltivatori (i polli non sono così stupidi da stare fermi e farsi prendere sotto, si spostano) in modo da arieggiarla ed evitare ristagni di umidità (e conseguente sviluppo di patogeni).
è molto importante mantenere l'animale il salute: hai enormi vantaggi sulla qualità della carne, oltre a minimizzare il consumo di mangime perchè il pollo cresca quel che deve crescere (3-4 kg).
Si esegue un giro di ispezione giornaliero per controllare se ci sono polli morti (morte naturale), per eliminarli subito (a dire il vero vengono stoccati in celle frigo in attesa che una ditta specializzata li porti via).
Idem per altri animali: è importante mantenere il salute l'alimale, se si vogliono avere buoni prodotti.
Due aspetti negativi (almeno nei polli) sono: gli "scarti", cioè i polli più piccoli vengono eliminati perchè non redditizzi (non danno molta carne ed il macello penalizza l'allevatore se ce sono troppi). Altro aspetto è chi si usano mangimi composti in prevalenza da mais e soia esterni, quindi transgenici (OGM).