Certo é strano per noi animali (minerali non siamo) concepire il modo che hanno le piante per comunicare tra loro e di difendersi.
Di tratta di esseri che non hanno sensi analoghi ai nostri: non hanno la vista o l'udito.
Probabilmente hanno qualcosa di simile al tatto, all'olfatto e forse, le piante carnivore, qualcosa di analogo al gusto.
Nulla di paragonabile a noi animali in ogni caso.
Qualche anno fa ho letto da qualche parte che pare che provino dolore(!), cosa che provocherebbe sensi di colpa persino nei vegetariani, che si sono sempre ritenuti al riparo da tali sgradevoli sentimenti.
Ovviamente si tratta solo di ipotesi di animali come noi, nella fattispecie di umani.
La specie a cui apparteniamo, l'abbiamo chiamata Sapiens-Sapiens, dimostrando tutta la nostra "modestia".
Abbiamo l'abitudine a considerarci i migliori tra tutti gli esseri dell'universo e valutiamo tutto col nostro metro di giudizio, senza nemmeno prendere in considerazione che possano essercene altri, diversi e magari migliori.
Le piante, apparentemente svantaggiate, sembrano rendersi conto di ciò che le circonda, di cosa accade loro e hanno saputo modificarsi di conseguenza nel corso dell'evoluzione che é stata molto più lunga della nostra, essendo i primi esseri viventi ad avventurarsi sulla terraferma, uscendo dall'oceano primordiale.
Sono cose che mi sono sempre chiesto: come fa una pianta a sapere quali sono i profumi e le colorazioni dei suoi fiori che deve sintetizzare per attirare quel particolare tipo di insetto o di colibrì e non altri, che serve per la sua riproduzione attraverso l'impollinazione?
Ci sono fiori che per noi hanno delle colorazioni insignificanti, ma che per esseri capaci di vedere i raggi ultravioletti, sono coloratissimi.
Una pianta carnivora amazzonica sintetizza l'odore della carne marcia per attirare e divorare le mosche: che ne sa una pianta della carne? e della carne marcia? e del fatto che attira le mosche?
Come fa non ricordo quale albero a sapere che deve nutrire una colonia di formiche, che attira ad abitare su di esso, con una sostanza zuccherina, che non ha altra funzione se non quella, allo scopo di essere difeso da loro contro altri insetti che lo danneggerebbero?
Come ha fatto un albero a studiare l'erodinamica e progettare e realizzare i suoi semi dotati di una pala simile a quella dei nostri elicotteri, per allungare a dismisura i tempi di caduta e garantire un atterraggio lontano dalla pianta madre anche in presenza di una leggerissima brezza?
Come fa (non ricordo quale sia) una pianta ad imitare coi suoi fiori addirittura la forma, oltre che il colore e l'odore della femmina di un insetto specifico, i cui maschi, confusi cercano di accoppiarsi diffondendo i suoi pollini?
Con questi presupposti, con quale presunzione crediamo di essere capaci, eventualmente, di comunicare con esseri alieni coi quali non abbiamo mai avuto contatti, se dopo millenni di convivenza, non sappiamo comunicare con le piante?
La fantascienza si immagina extraterrestri fin troppo simili a forme di vita animali presenti sulla terra.
Nemmeno il genio di Lucas, in Guerre Stellari è riuscito ad immaginare forme di vita simili alle piante con cui esser costretti a comunicare in un domani futuribile.
Alessandro